SVILUPPO: DA TORINO A CREMONA

Lascio alle mie spalle la città, mi giro e vedo Superga che mi segue da lontano, con il suo carico di ricordi.

Sono sempre più maestoso, ma devo ridurre un pochino la mia corsa…che dico? Il mio corso… e come non potrei? La pianura che mi accoglie è spesso solitaria, silenziosa, nebbiosa, caratterizzata da un'infinità di paesaggi, per lo più piatti, orizzontali, statici, ricca di dialetti locali e piatti tipici irresistibili!

Proseguo a zig-zag un po' perché non so decidere dove rivolgere lo sguardo, un po' perché così mi trattengo di più tra queste colline che diventano lentamente pianura profumata.

Rallento perché voglio immergermi nel paesaggio Padano di cui divento, fin da subito, il simbolo…o forse il faro. Attraverso anse, insenature, lanche e canali e cerco di conoscere da vicino i suoi abitanti. 

Ponti, sempre più larghi, mi attraversano da parte a parte. Immagino, anzi me lo auguro, che tutti da là sopra mi stiano guardando e si fermino a vedere i riflessi del sole che proietto in lontananza.

Da sinistra si tuffa un fiume gagliardo, ricco di storia: è il Ticino. Poi vedo un grande ponte…coperto. Ecco, sono arrivato a Pavia. Proseguo e accolgo altri fiumi sia da destra che da sinistra. Sono nel pieno del mio vigore, attraverso pianure e città ricche di storia come Piacenza e Cremona. Provo a rallentare andando ancora a zig-zag per godermi lo spettacolo rigoglioso della Pianura.

 

 

 

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